Re: [RECE] Teranga! Il calore del Senegal 6/6
Il 10 Mar 2005, 12:19, "_-°-_ Seshe _-°-_" <sesheINVALID@nonesiste.it> ha
scritto:
***
[color=blue]
> Questa festa di saluto è vissuta da tutta Pikine come una grande
> occasione di svagarsi e divertirsi, trascurando per qualche ora le
> gravi incombenze che sono all'ordine del giorno in un quartiere come
> questo. Il primo pomeriggio abbiamo ancora la possibilità di scambiare
> qualche parola con le persone conosciute la settimana precedente, come
> sempre la nostra presenza attira decine e decine di bambini davanti
> alla sede di Jant-Bi, che fanno a gara per ricevere qualche attenzione
> o per venire a sedersi sulle mie gambe. Alcune famiglie del quartiere
> si sono prese l'impegno di vestire ciascuno di noi alla maniera
> africana, io vengo invitata dai parenti di Daouda nella loro casa per
> provare un boubou. Mi addentro nei vicoli di Pikine insieme a una
> delle cugine del mio amico, scansando il pollame e le capre che
> circolano liberamente sul sentiero. Finalmente arrivo nel cortile
> della mia famiglia-ospite, dove i membri anziani si sono riuniti all'
> ombra. Prima di entrare in casa è buona educazione salutarli ad uno ad
> uno, scambiando i canonici salaam alaikum e m'alaikum salaam, nanga
> def e mangi firek. Bastano soltanto poche frasi in wolof per essere
> subito accolti calorosamente. Sono completamente sola, senza
> sapere più di dieci parole di wolof, in compagnia di persone appena
> incontrate, in un quartiere periferico di Dakar dove con i CFA che ho
> nella borsa un'intera famiglia potrebbe mangiare per una settimana,
> eppure non ho alcun timore o paura. Mi portano nella camera da
> letto, separata dalla sala soltanto da una tenda sottile, e mi fanno
> indossare un bellissimo boubou bianco e viola tirato fuori
> direttamente dall'armadio della proprietaria! Non finirò mai di
> stupirmi di questi gesti di cortesia e di affetto che in Africa sono
> considerati la normalità, mentre dalle nostre parti sono ormai più
> unici che rari. Sono quasi commossa mentre mi fanno accomodare
> su un divano di velluto fatiscente e mi mettono in braccio l'ultimo
> nato di questa numerosa famiglia; cerco di dimostrare la mia
> gratitudine per l'ospitalità ma mi rammarico ancora una volta della
> mia scarsa padronanza del francese, che non mi permette di
> esprimermi in libertà.[/color]
Una cosa simile è capitata anche a noi, in Madagascar, certamente in modo
più ristretto,
ma l'essere stati invitati a cena da Mahery, la nostra guida, a casa sua,
aver conosciuto la moglie la figlia che per la prima volta in vita sua
vedeva dei vazaha, esser stati li con loro come vecchi amici, ci hanno fatto
vedere tutte le loro foto, ci ha profondamente colpito... anche noi abbiamo
in quel momento apprezzato dei gesti semplici, ma unici, che dalle nostre
parti ormai sono diventati più unici che rari.
.. Nel primo pomeriggio atterriamo a Linate, recupero[color=blue]
> frettolosamente lo zaino, scalpito dietro le porte scorrevoli degli
> arrivi internazionali e finalmente, in mezzo alla folla, eccolo là. Il
> sorriso di Bob che mi ha aspettato pazientemente per due settimane.
> La mia parte di Africa in Italia, che attutisce la nostalgia per
> quella terra meravigliosa.
>
>
> [FINE][/color]
Complimenti ancora per la bella RECE che hai scritto e per le emozioni che
ci hai trasmesso.
Diego.[color=blue]
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