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  #1  
Vecchio 13-04-2007, 00.17.13
Pietro C.
 
Messaggi: n/a
Predefinito VOC VI a volte ritornano

mancava un capitoletto ed eccolo qua':

.....Insomma, com'e' come non e' tagliamo il dannato traguardo ( veramente
all'incontrario, dal sotto in su ed anzi credo di averlo tagliato un cinque
minuti dopo), andando a vedere che succede a Simone.
Ha le batterie game over: mentre noi cincischiamo a piegare la nostra randa
con delle piegoline che manco i pantaloni di un lord inglese, Boatswain Ste
( Botswain, pronunciato in modo anomalo Bosun, sta per nostromo) si lancia
al soccorso dello sbattezzat...ahem sbatteriato pirata delle sette isole,
alfin portandolo a salvamento.
Noi entriamo in porto, bre bre poti poti e siam fermi.
Prima che il resto dell'equipaggio mi appenda per i santissimi alla drizza
dello spi, che per altro voltegga a mezz'aria e verrā lestamente recuperata
il giorno dopo dalla ineffabile drizzista, mi faccio carico delle mie colpe,
non ultima delle quali la totale incapacitā di trasmettere per via
telepatica le mie intenzioni.
Addirittura, per quanto sia contrario alle mie abitudini igieniche nonche'
alla mia religione prevalente, faccio il pieno ai serbatoi dell'acqua laonde
alfine l'equipaggio possa rinfrescarsi e/o indulgere in lavacri ed abluzioni
varie.
Porto Ercole, che mi dicono invivibile e saturato da spetazzanti motoschifi
nella stagione clou, č invece accogliente tranquillo e sereno.
Ce ne andiamo a terra leggermente suonati e con il passo lungo e ben disteso
( rectius con il passettino dondolante ed incerto) del marinaio di lungo
corso che prende possesso della sua berma.
Purtroppo ad assistere al glorioso ingresso e presa di possesso della
banchina da parte della flotta veLista ci sono solo un paio di gabbiani,uno
nostrano ed uno corso, impegnati a litigarsi una alice.
Ci sono due locali aperti, apparentemente con la cucina in comune e subito
partono le scommesse.
Andremo a cena da " Er canovaccio" (che cosi te ce reduco quanno veddi il
prezzo che te faccio)
o da "Giggi Er Pataccaro "( magni male e paghi caro?)
Vince Giggi ma in fondo non andra' poi cosi male...o almeno credo perche' al
solito ti portano uno di questi bianchetti traditori ed io sono assetato.
A tavola la buttiamo sul petrolio: mi lancio suull'enunciazione dei
preoccupanti sintomi di debolezza di Gawar
http://aspoitalia.blogspot.com/2007/...ato.html#links
nonche' sugli svantaggi del mutuo a tasso variabile etc etc etc.
Pierluigi si guarda intorno alla ricerca di un tangone, Renzo controlla il
filo del coltello da pesce e Giulia cerca di metterci una pezza ma
inutilmente, anche perche' Paolo ci carica su un po anche lui.
Vabbe' almeno non parliamo di strambate, tattiche e rotte, che č meglio...

8o)

si torna alla barca.
mi butto di ciocco sulla cuccia/divanetto di dx e, dopo una notte inquieta,
sogno di stare avvinghiato ad un Adrosauro, nella fredda notte planetaria
successiva all'impatto di Cicxulub, cercando di vibrare il colpo mortale con
la mia ascia tribale, mentre lui mi colpisce alla testa ripetutamente e mi
asfissia con il suo rancido alito rettiliano.

Mi sveglio semistrangolato da un pile umido e con in faccia un calzino,
mentre sto dando belle testate contro lo spigolo del tavolo da carteggio (
la panca di dx, per chi non se ne fosse accorto, č piu' corta di circa venti
centimetri ed un normodotato non c'entra), l'adrosauro agonizza sulla
cuccia/divanetto di sx, accanto a me, ma dopo un ultimo lamentoso rantolo
alfin si tace.
Mi alzo con un mal di testa atroce.

Si fa colazione, mi dirigo allo skipper briefing dove cercano invano di
instillarmi elementi di veritā ed allineamenti piu' o meno probabili (Luigi
propone " tra la mia poppa e qualunque parte dell'orizzonte), mentre uno
stuolo di falegnami mi intarsiano una intera serie di mobili tirolesi
all'interno della testa ( almeno quella č la sensazione).
Torno alla barca e vedo paolo, schiumante e spazzolino cacciato in bocca che
fa oscuri cenni cabalistici: scopro con interesse che non esce un filo
d'acqua dai rubinetti nonostante reiterati tentativi.
Avere 200 kg a prua con una bella onda formata mi pare un indebito
vantaggio, che diamine, l'ultimo posto va guadagnato, non regalato cosi!

Scandagliamo lo scandagliabile, vengono anche richieste consulenze tecniche
e perizie alle altre barche ed infine, avendo tentato tutto ed escludendo,
ma solo per motivi di tempo, la visita a Loreto, ci butta un occhio la
drizzista che si accorge di un manicotto strangolato e lo sistema in un
minuto.
Per un attimo devo forzarmi a ricordare che la bigamia da noi č considerata
reato.
Usciamo, ribadendo concordemente la sensazione di non lasciare niente di
intentato.
Bisogna far meglio dell'altra partenza.
Sulla base del collaudato metodo telepatico gia' dimostrato funzionante il
giorno prima cerco di dare direttive all'equipaggio con brevi esclamazioni
del tipo eh, ah, oh, scotta, drizza amantigli...uh eh ma cosi no, ah eeee
ooo ffffaccc mapporccc.
Insomma si parte un mezzo km piu' in la e senza scotta da un lato, cosi non
ci viene la tentazione di virare troppo presto.
C'e' un bel mare ed anche un po' di vento che pero' cresce.
Prima di pensarci su troppo si da su Spi tutti quanti, noi compresi.
Ci mettiamo una ventina di minuti ma alfine lo tiriamo su.
Il vento diventa ventone e nel frattempo, a parte qualche bella dondolata
riesco a tenermi fuori dai guai ed anche recuperare un po'.
alla fine siamo di nuovo nel gruppetto di testa e si impone una strategia
differenziata: decido per stare il piu' su e piu' fuori di tutti laonde poi
poter strambare e venire su piu' stretto ( tra traverso e lasco) e quindi
piu' stabile: con lo spi e l'onda formata si dondola che č un piacere ed
evitare di farsi prendere la mano non e' per niente banale, anche per via
del solito timone neutro ovvero "morto", che obbliga a correzioni continue
in ambedue le direzioni.
Pero' si va' beninino ed in pratica siamo noi e Simone, di nuovo ad aver
fatto questa scelta.
Ormai ci sono venti nodi sani di vento reale si comincia a surfare decisi
sulle onde e con tutto sto dondolamento si decide di strambare di genoa,
amminando lo spi e ridandolo su sull'altro bordo.eccesso di prudenza?
Forse si.
Perche' nel tentativo ci sperlariamo nello spi, avendo lasciato Paolo alle
prese con una drizza spi, rossa, da mollare.
Nel dubbio lui molla tutto: dirzza spi, alto e basso, per circa 20 metri
complessivi di cima.
lo spi finisce correttamente in acqua e noi, con assoluta aderenza a quanto
letto nei manuali, ci finiamo dentro e ce lo avvinghiamo alla chiglia.
cerco la cappa o, per meglio dire, ci finisco, e, proprio mentre dico di
filare tutto per occhio, riescono a tenerlo e poi a portarlo dentro.
Nessun strappo, incredibilmente, e solo la drizza spi tra timone e scafo.
riprendiamo, sia pur nettamente e con un certo sollievo, ultimi e proviamo a
tentare la carta della rotta piu' stretta, visto che abbiamo il genoa ed
anche visto che siamo andati al largo almeno di un miglio nell'operazione
recupero e, tra una surfatona e l'altra, quasi ci riesce di riacciuffare una
barca.
Quasi perche' un po' finiamo nei rifiuti di sottovento di un paio di scogli
un po' siamo frenati dalla cima, un po' siamo anche stufi.
All'ingresso in Porto S. Stefano faccio finta di avere una avaria
gravissima, atroce, terminale e quindi di sfidare il mare, l'avverso fato ed
anche il dolore alla schiena con fiero e riarso cipiglio ( mi son
dimenticato le cremine ed ho la pelle tanto ma tanto tanto delicatina)
purtroppo mi vengono ad aiutare sollecitamente e cosi mi sgamano
ignominosamente.
Faccio anche finta di non avere piu' la retromarcia ma ormai non mi crede
nessuno e mi lasciano alla deriva nel porto fino a che un gommone pietoso
con due musate ci incastra all'ormeggio.
Si arriva in tempo per la salama di Bruno ed i dolcetti di marzapane
di....ahem di......aurg insomma erano buonissimi ( capocenercoperto), lo
spavonamento dello skipper vincitore ed un tuffo non privo di un certo stile
di Sergio.
seguno ricchi premi baci abracci e cotillon e poi la stordita e commossa
combriccola, esauriti gli ultimi fraterni abbracci ed i peana all Ex-mozzo
ed allo Skipperone Cippa Lippa, temprata dall'"avventura" appena vissuta in
ordine sparso si dirige alfine e con un lieve magone verso la magion
lontana.
Molto ancora ci sarebbe da scrivere su questi epici due giorni ma alfine
solo questo vi abbiamo raccontato perche' credeste che tutto si č svolto
esattamente cosi come ve l'abbiam mostrato.

gioite che č alfin finito !!

8o)

http://it.pg.photos.yahoo.com/ph/jeppmagic/my_photos

Pietro


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