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  #1  
Vecchio 11-09-2006, 19.12.46
Strano Animale
 
Messaggi: n/a
Predefinito [Lungo!] 1100 km da Roma a Milano-1

Ecco la prima parte del viaggetto che mi sono fatto di recente. è un po'
lungo ma ho cwercato di metteci anche qualche indicazione sullo stato
delle strade percorse.
A breve cercherò di metter giù la seconda parte... buona lettura! (spero...)

Strano Animale

***

CALVALCATA APPENNINICA 2006
"Francesco Memorial"
2-4 Settebre 2006

Intanto la spiegazione del titolo: per me che ho sempre fatto solo fine
settimana da 2-300 km, affrontare oltre 1000 km tutti d'un colpo è stata
una vera impresa, soprattutto psicologica, di cui sono molto fiero :-)
La dedica è poi a mio padre, che ha sempre avuto la passione per le
moto, per la quale non gli ho dato mai soddisfazione. Ho infatti
scoperto le moto alcuni anni dopo la sua scomparsa e solo ora capisco
cosa provava e cosa avrebbe voluto trasmettermi.

Ma passiamo al viaggio.

CAPITOLO 1 - Organizzazione
maniacale nella teoria e nella è preparazione, molto elastica
nell'attuazione (ma credo sia giusto così).
Ho calcolato che avrei percorso circa 1000 km invece dei circa 600 di
distanza autostradale Roma-Milano, quindi ipotizzando un tempo medio di
percorrenza di 50 km/h, ho pensato di fare ogni giorno 4 tappe da 100 km
ognuna, intervallate da tre pause di un'ora. Scientifico, eh? J
In questo modo avrei percorso 400 km il primo giorno (Roma-Arezzo), 400
km il secondo (Arezzo-Sassuolo) e circa 200 km l'ultimo giorno
(Sassuolo-Bologna-Milano), ipotizzando di essere molto stanco e di aver
voglia di tornare al piĂą presto nel morbido lettuccio di casa.
Zainetto in spalla con vestiario, cibarie e attrezzi vari per ogni
emergenza piĂą bauletto con due o tre cambi in caso di pioggia prolungata
(messi a loro volta dentro una zaino per comoditĂ*). E moleskine per gli
appunti.
L'idea è quella di non percorrere mai strade più grandi di una
provinciale, possibilmente percorrendo stradine il piĂą possibile
tortuose e panoramiche, attraversando borghi e contrade suggestivi. Non
c’è fretta.

CAPITOLO 2 - ROMA-AREZZO
Partenza da Roma centro alle 8.15, direzione ovest (Aurelia).
Uscire da Roma però non è così facile come dirlo e mi perdo subito..
ehm.. invece che arrivare a Malagrotta e percorrere una ventina di km in
mezzo alle campagne romane in direzione nord verso Veio-Isola Farnese,
mi ritrovo non so come a Grottarossa: forse ho girato troppo presto, ma
i cartelli non sono sempre chiari e non sempre ci sono dove
servirebbero…pazienza.
Arrivato al villaggio di Isola Farnese (con un rustico ma bello
palazzo-castello dei Farnese, piazzettina di sapore medievale), vedo che
la strada per i ruderi di Veio è un brutto sterrato e desisto. Torno
sulla Cassia, trafficata, e dopo un km giro per Formello: da qui è tutta
campagna laziale. Le stradine sono buone anche se l’asfalto è
screpolato, le curve morbide, ma attenti alle poche auto che transitano
tenendosi spesso al centro della carreggiata…
Proseguo per Campagnano, carino, Rignano (castello), Civita Castellana
(gran castello ma cittĂ* non bellissima), la commerciale FĂ*brica di Roma
e prima sosta caffè a Caprarola, segnalata dalla guida turistica per un
gran palazzo dei Farnese di pianta pentagonale che domina il paesino, di
per sé solo carino, che merita la visita.

Dopo Caprarola il panorama cambia un po’, più verde, più boscoso; la
vista sul lago di Vico (all’interno del cono di un antico vulcano) è
spettacolare.
Cambio programma e giro verso Soriano nel Cimino, bel paese turistico e
vivo sul basso monte (colle) Cimino a pochi km da Viterbo; castello
Orsini molto bello, merita la visita. La strada per arrivarci è
bellissima, tutte curve non troppo impegnative in mezzo ai boschi, ve la
consiglio davvero.
Vitorchiano e Grotte Santo Stefano passano via, poi punto su
Montefiascone, che attraverso alle 14: non mi fermo ma mi sembra che
meriti una sosta futura, vedo una grande chiesa e indicazioni di
“cappella del Bramante”.
Sbaglio strada e invece di costeggiare il lago di Bolsena a sud, verso
Capodimonte, giro verso nord, evitando la splendida Civita di Bagnoregio
perché voglio tornarci con moglie al seguito J
La cittĂ* di Bolsena è molto viva, i dintorni mi ricordano l’Isola
d’Elba, sia per la vegetazione e i fiori che per l’atmosfera turistica
quasi marina.
Dopo Bolsena la strada diventa molto bella, curata, piacevole. Punto su
Pitigliano, cittadina fortificata in Toscana, a ovest del lago. Vi
arrivo alle 15.15 e mi butto affamatissimo nel primo ristorante che
trovo, poco fuori le mura, con vista sulla valle boscosa e sulle mura e
sul grande acquedotto seicentesco (mi pare): pappardelle al ragĂą (non
eccezionali) e poco altro. Una tavolata di bresciani praticamente
ribalta il locale… J

CAPITOLO 3 - GROSSETANO MERAVIGLIOSO
Da Pitigliano inizia la parte piĂą bella, splendida, eccezionale di tutta
la Cavalcata. La zona meridionale della Toscana è la meno sviluppata ma
piĂą ricca di paesaggi sconfinati, colline brulle alternate a colline
verdi, pochissime case e ancor meno paesi. A volte capita di percorrere
20-30 km senza incontrare nulla e nessuno, soli, la moto, la strada e il
mondo fuori.
Mi è capitato in passato andando dal mare verso la splendida Tuscanica,
mi è ricapitato ora, dopo Pitigliano. In Toscana le strade migliorano
ulteriormente, però si vede che dove sono gestita da provincia e regione
sono ben tenute, dove è responsabilitĂ* dei comuni la musica cambia
parecchio, e sempre in peggio.
Prendo in direzione di Castell’Azzara. La strada è sublime (iniziano a
scarseggiare i superlativi…), boschi, curve dolci, viste mozzafiato.
Dopo Castell’Azzara, in direzione di Castell’Ottieri, la strada peggiora
vistosamente per un lungo tratto in discesa. Passo da Piancastagnaio,
primo paese dell’area senese del Monte Amiata, non mi fermo ma sembra
bello, molto meglio di quanto lasciava intendere il nome.
Arrivo ad Abbadia San Salvatore. Il paese è diverso dai soliti paesi
toscani con mura e rocca. Qui accanto alla bella abbazia (che ispira un
certo raccoglimento), si è sviluppato un insediamento medievale di
operai e lavoratori legati all’abbazia stessa. Quindi le mura circondano
un abitato composto solo da casette, senza centro né chiesa. Appena
fuori dal centro storico si sviluppa una zona molto moderna e commerciale.
Da qui, rotta per Radicofani, paese caratterizzato da un alto colle
rotondo che si vede da decine di km di distanza e sormontato da alti
abeti e da una snella torre (qui finisce di fatto l’area del Monte
Amiata), e poi per Sarteano.

Anche questo pezzo di strada è fantastico, lunare. Lo percorro quando il
sole è palla rossa gigante bassa sull’orizzonte e le colline di grano e
boschi sono incendiate dal tramonto. Mi fermo. Spengo la moto. Silenzio.
Mi tolgo caschi, guanti e giacca. Faccio qualche passo fuori dalla
strada deserta e mi siedo nell’erba secca a guardare il fresco tramonto.
Non è la vita questa?…

Riparto e ho ancora km e km di strada solitaria, mentre pian piano si fa
buio. Sono stanco. Punto verso Chiusi e l’autostrada, devo arrivare ad
Arezzo dove ho prenotato un bed&breakfast per la notte, imbocco
l’autostrada e percorro gli ultimi 35-40 km.

Il b&b di Arezzo ha un che di albanese: l’appartamento, brutto e
rovinato, è diviso in due da una tenda, dall’altra parte c’è una specie
di magazzino/studio di pittura. Due stanze, un bagno pulito ma mezzo
scassato. Faccio la doccia e lo allago allegramente (non ho scelta).
Esco e mi faccio un giro nel bel centro storico strapieno di gente (sono
le 21-22), quasi tutti al di sotto dei vent’anni. Mi sparo una mediocre
fiorentina in un ristorante che mi hanno consigliato (L’Aganìa), dove
incontro… gulp.. un mio collega appena partito per le vacanze J. Rientro
e crollo. Zzzzzzzz…..

CAPITOLO 4 - CHIANTI-ABETONE-EMILIA

Riparto da Arezzo alle 8.30, ma ho la sensazione che la parte piĂą bella
del viaggio sia passata (infatti è così). Da Badia al Pino punto su
Civitella Val di Chiana alla ricerca di colline verdi e, qualche decina
di km piĂą in lĂ*, del Chianti.
Qui le strade sono tutte belle, ben asfaltate, il paesaggio bello ma un
po’ standard: sarĂ* che ho girato in lungo e in largo la Toscana, ma non
mi emoziona piĂą come una volta.
Civitella è un piccola paese raccolto e bellissimo, luogo della memoria
per l’eccidio perpetrato dai nazisti nel giugno ’44. Poi Badia Agnano,
Mercatale e Buccine.
Quello che viene definito Chianti aretino, nel complesso però non
stupisce, la campagna è rustica (meno “leccata” che a nord di Siena o a
Firenze), poco entusiasmante.
A Gaiole, frazione Nusenna, inizia il Chianti senese: la frazione è
deserta e per chiedere indicazioni sul prossimo bar devo chiedere
all’unico personaggio vivo del paese: un pugliese J
La zona è di alta collina (il Monte Lucco, circa 800 m) è vicinissimo, e
lungo la strada sono significativamente presenti i pali da neve. Le
strade tutte curve sono immerse in fresche foreste di abeti e querce
altissime, numerosissime passano moto da cross, enduro, fuoristrada.
Da qui le curve diventano un po’ più larghe, meno divertenti.
Il tragitto prevede i luoghi storici del Chianti, Gaiole, Radda,
Castellina e poi, in territorio Fiorentino, Greve.

(1-continua appena posso...)

--
Strano Animale
Honda FX Vigor 650 "Palla rossa" del '99

"In america ogni tanto ammazzano un turista
a bari i turisti sono considerati carne da preda
a me in germania hanno rubato un pacchetto di sigarette....
meglio rimanere a casa, è più sicuro, anche se ultimamente mia moglie mi
guarda in modo strano..." [cit.]
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  #2  
Vecchio 14-09-2006, 10.58.14
MK!
 
Messaggi: n/a
Predefinito Re: [Lungo!] 1100 km da Roma a Milano-1


"Strano Animale"
Bel report e bella dedica..
Sono anche io di Roma centro, quando facciamo qualche
km insieme?
:-)
MK!


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