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Vecchio 19-03-2008, 19.14.14
Vincio
 
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Predefinito PASQUA IN CALABRIA: L'AFFRUNTATA E LE TRADIZIONI DI CINQUEFRONDI

PASQUA IN CALABRIA: L'AFFRUNTATA E LE TRADIZIONI DI CINQUEFRONDI

di Francesco Gerace

E' qualcosa di più di una semplice processione religiosa, e qualcosa di
diverso di una rappresentazione solo teatrale, la chiamano Affruntata e
si svolge il giorno di Pasqua a Cinquefrondi, piccolo centro di quasi
ottomila anime, sulle prime pendici dell'Aspromonte, 80 km da Reggio
Calabria. Qui la comunità si ritrova per festeggiare la Resurrezione;
lungo la via principale del paese, le statue di san Giovanni, della
******* e del Risorto vengono portate a spalla da robusti giovanotti. La
storia è quella di san Giovanni che cerca Maria per dirle che suo Figlio
è risuscitato, e dell'incontro fra i due, favorito dall'apostolo
preferito di Gesù.

L'incontro (Affruntata vuol dire appunto incontro) avviene al termine di
una lunga serie di andirivieni per il paese (chiamate 'mbasciate). San
Giovanni, una vecchia e pesante statua, di modesta fattura artistica ma
di solida tenuta, viene portato a spalla da decenni sempre dai
componenti della famiglia Gallo. E' una tradizione lontanissima, sempre
rinverdita. E i vecchi del clan lasciano spazio ai giovani, in un gioco
di avvicendamenti generazionali che coinvolge anche le donne. San
Giovanni va in giro per il paese. All'inizio la statua viene portata a
passo normale. Pian piano l'andatura accelera, infine quando
l'Affruntata entra nel vivo, i portatori corrono in mezzo alla folla,
ondeggiando pericolosamente e paurosamente sotto il peso del santo. E
facendo una fatica mostruosa. Mentre san Giovanni va in cerca di Maria,
ecco che la ******* giunge in vista della folla.

E' una ******* singolare, con un viso dolce come si conviene con la
Madre di Dio, ma con lunghi e foltissimi capelli biondi (che qui non
sono esattamente di casa), avvolta nel nero del lutto. Maria non sa
ancora della risurrezione. Dall'altro capo della strada appare Gesù,
portato a spalla da 8 uomini per volta che si alternano continuamente
con altri portatori. E' una statua alta, Cristo è con la mano
benedicente, accenna un sorriso. Le statue di Maria e del Cristo
avanzano l'una verso l'altra, in mezzo san Giovanni, che continua a
correre avanti e indietro (nel tentativo di farli incontrare), fin quasi
a roteare su sé stesso quando non c'è più spazio. A quel punto
l'incontro avviene, l'Affruntata si realizza. Scoppia un battimani
generale, dalle spalle di Maria cade il segno del lutto, e la *******
piccola e biondissima, vestita di rosa con un mantello azzurro, fende la
folla in tripudio. Volano le colombe della pace.

La banda intona le note trionfali del Mosè di Rossini. Il parroco dà la
benedizione, e poi tutti in processione ad accompagnare le statue nelle
rispettive chiese. Prima Gesù, alla Matrice. Poi le altre due al
Carmine. L'Affruntata è una festa che porta allegria e colore. Vi
partecipa sempre una gran folla, attirata anche dai paesi vicini. E' una
festa che nel tempo ha oltrepassato la sua dimensione strettamente
religiosa, ed è divenuta un simbolo dell'identità locale. Qui a
Cinquefrondi l'Affruntata si è sempre tenuta (a memoria d'uomo) anche se
nessuno sa indicare con certezza quando effettivamente sia stata
introdotta dalla Chiesa. Non è stata interrotta in tempo di guerra, con
le carestie, con il terremoto e nemmeno con il maltempo. Ogni anno è
rinnovata, sempre uguale a sé stessa eppure sempre attesa con
trepidazione e vissuta con gusto dai cittadini. Quando san Giovanni
comincia le 'mbasciate su e giù per il Corso (ne deve compiere dodici)
la gente le conta, qualcuno si sbaglia, nascono discussioni. Poi si
guarda l'orologio per capire quanto manca alla fine della Messa e
all'arrivo in scena del Cristo. Si contano i minuti, forse c'è un
ritardo, ma come mai, cos'è successo, magari l'omelia è stata lunga. E
poi sulla *******: è uscita dalla Chiesa prima del solito, no è al
momento giusto, ma doveva apparire prima, no dopo. E' un inseguirsi di
voci e commenti e attese, sempre uguali e ripetuti tutti gli anni, come
fosse la prima volta di un'Affruntata dopo decenni, invece è l'attesa di
un evento che si rinnova, sempre uguale e perciò suggestivo e amato.

Se l'Affruntata è il culmine della settimana santa cinquefrondese, nei
giorni che precedono la domenica il paese è in pieno fervore quanto a
eventi pubblici. C'è molta fede e religiosità, ma anche molta
tradizione. Il giovedì santo si preparano i sepolcri nelle chiese e
davanti al calvario: le famiglie preparano dei piatti con i germogli di
legumi fatti maturare al buio per molte settimane. Sembrano tanti fili
gialli ritti, che stanno in piedi da soli. Sono i 'fiori' pieni di luce
propria, che adornano i sepolcri, e la loro cura è straordinaria come la
loro bellezza. Il venerdi' mattina c'è la processione dei misteri. E' la
riproposizione della via di Gesù verso il calvario, accompagnato dalla
folla. Cinque gruppi di statue attraversano il paese, tre di questi sono
portati a spalla dai bambini, che fanno a gara e talvolta a botte per
accaparrarsi uno spazio, con discussioni e litigi infiniti, incuranti
delle minacce del parroco di spedire tutti a casa. Ogni anno è così, e i
vecchi di oggi ricordano che anche ai loro tempi era così. Una
processione dei misteri senza il vociare dei ragazzini che si disputano
le statue sarebbe addirittura irrituale. Al calvario il sacerdote tiene
una predica dedicata chiaramente al tema della crocifissione, spesso
ascoltata distrattamente da una parte della folla. Pero' quando il
celebrante rievoca il momento della morte di Gesù, la folla
improvvisamente ammutolisce.

Comincia la deposizione. Le donne, le mamme soprattutto, si avvicinano
alla statua dell'Addolorata, quasi a manifestare fisicamente la propria
solidarietà a Maria. Chi partecipa per la prima volta a questo rito e
assiste all'improvviso silenzio della folla che era rumorosa fino a un
attimo prima, potrebbe pensare alla scena di un film in cui tutto è
studiato. Invece è un fenomeno spontaneo e anche questo si ripete ogni
anno, sempre uguale a sé stesso. Senza regia, senza copione. Venerdì
santo al pomeriggio c'è il rito dell'Agonia, che non è una Messa e
nemmeno un insieme di preghiere. E' semplicemente il ricordo collettivo,
dentro la chiesa del Carmine, delle ultime ore che hanno preceduto la
morte di Gesù. Il sacerdote commenta le parole del Vangelo e il coro
intona canti originali, per la maggior parte scritti e musicati da
artisti locali. Sull'altare ci sono sette candele accese davanti a tre
grandi crocifissi. Ne viene spenta una dopo ogni lettura. Il predicatore
accende gli animi. Quando anche l'ultima candela è stata spenta, Cristo
è spirato. I fedeli si inginocchiano, molti non trattengono le lacrime,
e due novelli Nicodemo e Giuseppe di Arimatea provvedono alla
deposizione della grande statua del Cristo che viene posta su un grande
lenzuolo bianco davanti all'altare. Comincia una lunga interminabile
fila di persone che si avvicina per baciare le ferite del Cristo, fedeli
e curiosi e turisti, anziani e bambini, giovani e donne. Mentre a poca
distanza in un'altra chiesa, la Matrice, intitolata al protettore san
Michele, ha inizio una funzione chiamata 'missa a la storta', l'altare è
completamente disadorno, non c'è benedizione.

La liturgia quaresimale è nel vivo. La fine della vita terrena di Cristo
è stata ormai celebrata. Ci si appresta a rinnovare il pianto e il
dolore di Maria. S'è fatto tardi, è l'ora della via crucis e
dell'Addolorata. Le persone si radunano davanti alla Chiesa. La piccola
statua di Maria, vestita a nero, con i lunghi capelli nascosti e con un
vistoso pugnale conficcato nel petto, percorre tutto il paese, anche le
stradine più strette, accompagnata dalla folla muta; chi non è alla
processione, vi partecipa silenzioso da balconi e finestre. I più vicini
alla ******* accompagnano il mesto corteo recitando il rosario. E' un
funerale vero e proprio. La banda suona musiche tristi. Il venerdì santo
è il giorno più brutto dell'anno. Ma poi arrivera' la Pasqua.

<[url]http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/vis[/url]
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vincio :-)

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Vincio ha scritto:
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> PASQUA IN CALABRIA: L'AFFRUNTATA E LE TRADIZIONI DI CINQUEFRONDI
>
> di Francesco Gerace
>
> E' qualcosa di più di una semplice processione religiosa, e qualcosa di
> diverso di una rappresentazione solo teatrale, la chiamano Affruntata e
> si svolge il giorno di Pasqua a Cinquefrondi, piccolo centro di quasi
> ottomila anime, sulle prime pendici dell'Aspromonte, 80 km da Reggio
> Calabria.[/color]
[...][color=blue]
> L'incontro (Affruntata vuol dire appunto incontro)[...][/color]

Che strano! in siciliano "affruntata" vuol dire "vergognata"
e manifestazioni come questa, in Sicilia, si chiamano "scontri", un
termine arcaico che vole appunto dire "incontri"; lo schema è lo stesso
anche se al posto di San Giovanni, in genere, c'è l'Arcangelo Michele
che, raffigurato in una statua minuta, viene portato in giro nel paese
dai ragazzini, saltellando; va avanti e indietro, fino ad annunciare
alla ******* che il Cristo è risorto e fin tanto che, tutti e tre, nel
tripudio generale e fra i toni allegri delle musiche intonate dalla
banda, non si incontrano nella piazza principale.
Se qualcuno si trova nella settimana di Pasqua nella zona nord orientale
della Sicilia, valuti l'opportunità d'una scappata a San Fratello, dove
si celebra la Festa dei Giudei (in estrema sintesi: persone vestite in
maniera sgargiante di rosso e giallo, con trombette e in ogni altro
modo, con parolacce, gesti, insulti, sberleffi d'ogni genere disturbano
i riti sacri
([url]http://www.foto-sicilia.it/categorie2.cfm?citta=san%20fratello&idcategoria=2[/url])

In un saggio pubblicato ne "La corda pazza" (Einaudi), Leonardo Sciascia
sostiene[color=blue]
> I Giudei (di San Fratello) sono gli uccisori di Cristo, perciò nella rappresentazione della passione di Cristo che viene condannato e crocifisso, essi demonicamente si scatenano [...] e ci chiediamo se alla formazione di una tale tradizione non abbiano concorso più delle ragioni calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, sociali e storiche”[/color]

Ciao Vincenzo
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> PASQUA IN CALABRIA: L'AFFRUNTATA E LE TRADIZIONI DI CINQUEFRONDI
>
> di Francesco Gerace
>
> E' qualcosa di più di una semplice processione religiosa, e qualcosa di
> diverso di una rappresentazione solo teatrale, la chiamano Affruntata e
> si svolge il giorno di Pasqua a Cinquefrondi, piccolo centro di quasi
> ottomila anime, sulle prime pendici dell'Aspromonte, 80 km da Reggio
> Calabria.[/color]
[...][color=blue]
> L'incontro (Affruntata vuol dire appunto incontro)[...][/color]

Che strano! in siciliano "affruntata" vuol dire "vergognata"
e manifestazioni come questa, in Sicilia, si chiamano "scontri", un
termine arcaico che vole appunto dire "incontri"; lo schema è lo stesso
anche se al posto di San Giovanni, in genere, c'è l'Arcangelo Michele
che, raffigurato in una statua minuta, viene portato in giro nel paese
dai ragazzini, saltellando; va avanti e indietro, fino ad annunciare
alla ******* che il Cristo è risorto e fin tanto che, tutti e tre, nel
tripudio generale e fra i toni allegri delle musiche intonate dalla
banda, non si incontrano nella piazza principale.
Se qualcuno si trova nella settimana di Pasqua nella zona nord orientale
della Sicilia, valuti l'opportunità d'una scappata a San Fratello, dove
si celebra la Festa dei Giudei (in estrema sintesi: persone vestite in
maniera sgargiante di rosso e giallo, con trombette e in ogni altro
modo, con parolacce, gesti, insulti, sberleffi d'ogni genere disturbano
i riti sacri
([url]http://www.foto-sicilia.it/categorie2.cfm?citta=san%20fratello&idcategoria=2[/url])

In un saggio pubblicato ne "La corda pazza" (Einaudi), Leonardo Sciascia
sostiene[color=blue]
> I Giudei (di San Fratello) sono gli uccisori di Cristo, perciò nella rappresentazione della passione di Cristo che viene condannato e crocifisso, essi demonicamente si scatenano [...] e ci chiediamo se alla formazione di una tale tradizione non abbiano concorso più delle ragioni calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, sociali e storiche”[/color]

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> PASQUA IN CALABRIA: L'AFFRUNTATA E LE TRADIZIONI DI CINQUEFRONDI
>
> di Francesco Gerace
>
> E' qualcosa di più di una semplice processione religiosa, e qualcosa di
> diverso di una rappresentazione solo teatrale, la chiamano Affruntata e
> si svolge il giorno di Pasqua a Cinquefrondi, piccolo centro di quasi
> ottomila anime, sulle prime pendici dell'Aspromonte, 80 km da Reggio
> Calabria.[/color]
[...][color=blue]
> L'incontro (Affruntata vuol dire appunto incontro)[...][/color]

Che strano! in siciliano "affruntata" vuol dire "vergognata"
e manifestazioni come questa, in Sicilia, si chiamano "scontri", un
termine arcaico che vole appunto dire "incontri"; lo schema è lo stesso
anche se al posto di San Giovanni, in genere, c'è l'Arcangelo Michele
che, raffigurato in una statua minuta, viene portato in giro nel paese
dai ragazzini, saltellando; va avanti e indietro, fino ad annunciare
alla ******* che il Cristo è risorto e fin tanto che, tutti e tre, nel
tripudio generale e fra i toni allegri delle musiche intonate dalla
banda, non si incontrano nella piazza principale.
Se qualcuno si trova nella settimana di Pasqua nella zona nord orientale
della Sicilia, valuti l'opportunità d'una scappata a San Fratello, dove
si celebra la Festa dei Giudei (in estrema sintesi: persone vestite in
maniera sgargiante di rosso e giallo, con trombette e in ogni altro
modo, con parolacce, gesti, insulti, sberleffi d'ogni genere disturbano
i riti sacri
([url]http://www.foto-sicilia.it/categorie2.cfm?citta=san%20fratello&idcategoria=2[/url])

In un saggio pubblicato ne "La corda pazza" (Einaudi), Leonardo Sciascia
sostiene[color=blue]
> I Giudei (di San Fratello) sono gli uccisori di Cristo, perciò nella rappresentazione della passione di Cristo che viene condannato e crocifisso, essi demonicamente si scatenano [...] e ci chiediamo se alla formazione di una tale tradizione non abbiano concorso più delle ragioni calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, sociali e storiche”[/color]

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> PASQUA IN CALABRIA: L'AFFRUNTATA E LE TRADIZIONI DI CINQUEFRONDI
>
> di Francesco Gerace
>
> E' qualcosa di più di una semplice processione religiosa, e qualcosa di
> diverso di una rappresentazione solo teatrale, la chiamano Affruntata e
> si svolge il giorno di Pasqua a Cinquefrondi, piccolo centro di quasi
> ottomila anime, sulle prime pendici dell'Aspromonte, 80 km da Reggio
> Calabria.[/color]
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> L'incontro (Affruntata vuol dire appunto incontro)[...][/color]

Che strano! in siciliano "affruntata" vuol dire "vergognata"
e manifestazioni come questa, in Sicilia, si chiamano "scontri", un
termine arcaico che vole appunto dire "incontri"; lo schema è lo stesso
anche se al posto di San Giovanni, in genere, c'è l'Arcangelo Michele
che, raffigurato in una statua minuta, viene portato in giro nel paese
dai ragazzini, saltellando; va avanti e indietro, fino ad annunciare
alla ******* che il Cristo è risorto e fin tanto che, tutti e tre, nel
tripudio generale e fra i toni allegri delle musiche intonate dalla
banda, non si incontrano nella piazza principale.
Se qualcuno si trova nella settimana di Pasqua nella zona nord orientale
della Sicilia, valuti l'opportunità d'una scappata a San Fratello, dove
si celebra la Festa dei Giudei (in estrema sintesi: persone vestite in
maniera sgargiante di rosso e giallo, con trombette e in ogni altro
modo, con parolacce, gesti, insulti, sberleffi d'ogni genere disturbano
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In un saggio pubblicato ne "La corda pazza" (Einaudi), Leonardo Sciascia
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> I Giudei (di San Fratello) sono gli uccisori di Cristo, perciò nella rappresentazione della passione di Cristo che viene condannato e crocifisso, essi demonicamente si scatenano [...] e ci chiediamo se alla formazione di una tale tradizione non abbiano concorso più delle ragioni calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, sociali e storiche”[/color]

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> diverso di una rappresentazione solo teatrale, la chiamano Affruntata e
> si svolge il giorno di Pasqua a Cinquefrondi, piccolo centro di quasi
> ottomila anime, sulle prime pendici dell'Aspromonte, 80 km da Reggio
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> L'incontro (Affruntata vuol dire appunto incontro)[...][/color]

Che strano! in siciliano "affruntata" vuol dire "vergognata"
e manifestazioni come questa, in Sicilia, si chiamano "scontri", un
termine arcaico che vole appunto dire "incontri"; lo schema è lo stesso
anche se al posto di San Giovanni, in genere, c'è l'Arcangelo Michele
che, raffigurato in una statua minuta, viene portato in giro nel paese
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Se qualcuno si trova nella settimana di Pasqua nella zona nord orientale
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> I Giudei (di San Fratello) sono gli uccisori di Cristo, perciò nella rappresentazione della passione di Cristo che viene condannato e crocifisso, essi demonicamente si scatenano [...] e ci chiediamo se alla formazione di una tale tradizione non abbiano concorso più delle ragioni calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, sociali e storiche”[/color]

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> diverso di una rappresentazione solo teatrale, la chiamano Affruntata e
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> ottomila anime, sulle prime pendici dell'Aspromonte, 80 km da Reggio
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> L'incontro (Affruntata vuol dire appunto incontro)[...][/color]

Che strano! in siciliano "affruntata" vuol dire "vergognata"
e manifestazioni come questa, in Sicilia, si chiamano "scontri", un
termine arcaico che vole appunto dire "incontri"; lo schema è lo stesso
anche se al posto di San Giovanni, in genere, c'è l'Arcangelo Michele
che, raffigurato in una statua minuta, viene portato in giro nel paese
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> diverso di una rappresentazione solo teatrale, la chiamano Affruntata e
> si svolge il giorno di Pasqua a Cinquefrondi, piccolo centro di quasi
> ottomila anime, sulle prime pendici dell'Aspromonte, 80 km da Reggio
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> L'incontro (Affruntata vuol dire appunto incontro)[...][/color]

Che strano! in siciliano "affruntata" vuol dire "vergognata"
e manifestazioni come questa, in Sicilia, si chiamano "scontri", un
termine arcaico che vole appunto dire "incontri"; lo schema è lo stesso
anche se al posto di San Giovanni, in genere, c'è l'Arcangelo Michele
che, raffigurato in una statua minuta, viene portato in giro nel paese
dai ragazzini, saltellando; va avanti e indietro, fino ad annunciare
alla ******* che il Cristo è risorto e fin tanto che, tutti e tre, nel
tripudio generale e fra i toni allegri delle musiche intonate dalla
banda, non si incontrano nella piazza principale.
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si celebra la Festa dei Giudei (in estrema sintesi: persone vestite in
maniera sgargiante di rosso e giallo, con trombette e in ogni altro
modo, con parolacce, gesti, insulti, sberleffi d'ogni genere disturbano
i riti sacri
([url]http://www.foto-sicilia.it/categorie2.cfm?citta=san%20fratello&idcategoria=2[/url])

In un saggio pubblicato ne "La corda pazza" (Einaudi), Leonardo Sciascia
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> I Giudei (di San Fratello) sono gli uccisori di Cristo, perciò nella rappresentazione della passione di Cristo che viene condannato e crocifisso, essi demonicamente si scatenano [...] e ci chiediamo se alla formazione di una tale tradizione non abbiano concorso più delle ragioni calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, sociali e storiche”[/color]

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> PASQUA IN CALABRIA: L'AFFRUNTATA E LE TRADIZIONI DI CINQUEFRONDI
>
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>
> E' qualcosa di più di una semplice processione religiosa, e qualcosa di
> diverso di una rappresentazione solo teatrale, la chiamano Affruntata e
> si svolge il giorno di Pasqua a Cinquefrondi, piccolo centro di quasi
> ottomila anime, sulle prime pendici dell'Aspromonte, 80 km da Reggio
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[...][color=blue]
> L'incontro (Affruntata vuol dire appunto incontro)[...][/color]

Che strano! in siciliano "affruntata" vuol dire "vergognata"
e manifestazioni come questa, in Sicilia, si chiamano "scontri", un
termine arcaico che vole appunto dire "incontri"; lo schema è lo stesso
anche se al posto di San Giovanni, in genere, c'è l'Arcangelo Michele
che, raffigurato in una statua minuta, viene portato in giro nel paese
dai ragazzini, saltellando; va avanti e indietro, fino ad annunciare
alla ******* che il Cristo è risorto e fin tanto che, tutti e tre, nel
tripudio generale e fra i toni allegri delle musiche intonate dalla
banda, non si incontrano nella piazza principale.
Se qualcuno si trova nella settimana di Pasqua nella zona nord orientale
della Sicilia, valuti l'opportunità d'una scappata a San Fratello, dove
si celebra la Festa dei Giudei (in estrema sintesi: persone vestite in
maniera sgargiante di rosso e giallo, con trombette e in ogni altro
modo, con parolacce, gesti, insulti, sberleffi d'ogni genere disturbano
i riti sacri
([url]http://www.foto-sicilia.it/categorie2.cfm?citta=san%20fratello&idcategoria=2[/url])

In un saggio pubblicato ne "La corda pazza" (Einaudi), Leonardo Sciascia
sostiene[color=blue]
> I Giudei (di San Fratello) sono gli uccisori di Cristo, perciò nella rappresentazione della passione di Cristo che viene condannato e crocifisso, essi demonicamente si scatenano [...] e ci chiediamo se alla formazione di una tale tradizione non abbiano concorso più delle ragioni calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, sociali e storiche”[/color]

Ciao Vincenzo
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